7 novembre 2014

Click&Chips - Lo spacciatore di lenti (ovvero una storia d'amore).

Ebbene sì, chi ha la passione della fotografia spende anche “qualcosa” per alimentarla. Immagino (mi piace farlo) che molti si siano avvicinati a questo mondo parallelo con una macchina già presente in casa: ha un non so che di romantico. La mia prima reflex è stata infatti una Zenit che dimorava da anni nella sua custodia sovietica a pochi metri da me. Chiusa la parentesi amarcord mi domandavo: da dove spuntano fuori tutte queste reflex che si vedono in giro?
Immagino che la fetta grossa delle entry level provengano dalle offerte volantino dei famosi noti, ma dopo? Mi pongo l'interrogativo perché, girando per i corridoi dei suddetti, mi capita spesso di notare che a fronte di un gran numero di kit di base, restano poche altre sorelle maggiori (lì nelle vetrine illuminate) con prezzi un po' altini. Quindi, dopo “l'iniziazione” della grande catena, cosa succede? Chi prosegue nella “scalata” meno amatoriale, probabilmente, inizia a frequentare il negozio specializzato: più piccolo (del grande magazzino) ma così pieno di materiale al punto da farti sentire come un bimbo nel paese dei balocchi.
Il prezzo qui diventa competitivo con quello delle vetrinette prima citate e, magia delle magie, (per i più fortunati) troviamo lo spacciatore di materiale fotografico: colui il quale “lotta” contro i titani internazionali con un'arma innata, il cuore! 
Oggi la mia vena è più romantica che materialistica.
Ma come le più belle storie d'amore la lacrima è pronta in agguato lì dietro l'angolo.
Questa lacrima si chiama e-commerce!
E ora le crisi d'amore: tradisco il gladiatore mentre lotta contro colossi della distribuzione, tasse, creditori, banche per un asettico magazzino che mi offre un prezzo vantaggioso e nulla di più?
(E' vero che anche lì c'è un cuore che batte e combatte, ma ciò che non vedo non mi ferisce!).
Mi piace pensare, in conclusione, che se si affronta (soprattutto) una spesa considerevole vogliamo guardare negli occhi colui il quale ci consegna, da mano in mano, la nostra spada: sarà una cerimonia a tutti gli effetti.
E lui, se è il gladiatore che abbiamo immaginato, non ci vende una macchina fotografica, ma, con un cuore che pulsa, compie un gesto che definire scambio economico commerciale è fin troppo riduttivo.

A presto!

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