10 marzo 2015

Il bilanciamento del bianco

Cos'è il bilanciamento del bianco e perché è così importante? 
Due stanze dalle pareti bianche: una illuminata dalla vecchia classica lampadina e l'altra da un neon. Le pareti della prima stanza tenderanno ad un tono “caldo” (quindi giallo/rosso), mentre nella seconda stanza avranno un tono “freddo” (azzurro). Questo accade perché ogni fonte luminosa ha una diversa
temperatura e l'occhio umano ha la grande capacità di adattarsi automaticamente e repentinamente al passaggio dall'una all'altra situazione di luce per fare in modo da trasmetterci una visione dei colori più vicina possibile al “reale”. 
Le fotocamere hanno questa funzione (basta andare nel menu e cercare bilanciamento del bianco e impostarlo in A o AUTO o Automatico). Possiamo fare un esperimento passando da una situazione di luci ad una diversa, tenendo la fotocamera accesa e guardando come il sensore si adatta ai nuovi ambienti. 
Tuttavia questo sistema non è infallibile, per cui possiamo rimediare optando tra due strade: la prima bilanciando manualmente il bianco (sempre dal menu e configurando questa volta il bilanciamento in M o Manuale – ricordiamo di impostarlo ogni scatto se cambia la fonte luminosa) oppure selezionando uno dei preset (luci calde, sole, interni...); la seconda è quella di scattare sempre in AUTO (relativamente al bilanciamento) e intervenire in postproduzione. Questa seconda strada è preferibile se scattiamo in RAW, mentre se usiamo il formato JPEG o stiamo, ad esempio, usando la fotocamera del cellulare la foto può essere comunque ritoccata, ma l'effetto non sarà mai come quello di un intervento sul file RAW. E' sempre possibile fare una prova aprendo la foto su uno dei tanti programmi di fotoritocco (ad esempio PICASA) e cambiando la temperatura di colore fino a quando l'immagine sarà più vicina alla situazione reale al momento dello scatto. 
Successivamente vedremo come si interviene sulla foto in postproduzione.

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